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Sarebbe un peccato che il sogno di una riforma delle professioni, con le regole per le società e il superamento delle tariffe, svanisse con le luci di un nuovo giorno. Il tentativo di regolamentare le società data dal 1998: pur con tutte le cautele dovute in una materia sensibile, la possibilità di esercitare in forma collettiva può essere un'opportunità per gli iscritti agli Albi.
E i clienti potranno attingere a offerte più strutturate. È bene che sia rimarcata la distinzione tra i soci professionisti e quelli di capitale, tagliando ogni dubbio sulle prestazioni tecniche esercitabili da questi ultimi.
Al termine del processo, gli Ordini potrebbero uscire rafforzati. Si pensi alla questione delle parcelle: senza più tariffe minime o di riferimento è essenziale prescrivere la trasparenza nei preventivi e nei conteggi presentati ai clienti, che hanno diritto di compararare offerta e prezzi. Infine, lo strumento del Dpr scelto per la riforma degli ordinamenti: il veicolo limitato costringe al tentativo della riforma possibile. Pochi punti a vantaggio, per favore, dei clienti.
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titolo: Una riforma possibile
autore/curatore: Maria Carla De Cesari
fonte: Il Sole 24 ORE
data di pubblicazione: 03/11/2011
tags: riforma, ordini professionali, albi, associazioni di categoria
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